Skip to main content

Tutto quello che devi sapere sul Visto per la Cina

Tutto quello che devi sapere sul Visto per la Cina

E così avete deciso di partire per la Cina.

Probabilmente come me, anche voi siete stati percorsi da un brividino lungo la schiena mentre vi immaginate quanto piccante sarà il cibo in Sichuan o quanto patirete per comunicare in cinese, senza sapere una parola di cinese.

Per me, una volta deciso di partire, la sensazione a prevalere è stata quella di smarrimento: un enorme senso di disorientamento che sono riuscito a superare solo scartabellando informazioni su mille diversi siti.

Per evitare a chiunque la frustrazione che ho provato io a mio tempo, ho deciso di mettere insieme la guida che avrei voluto avere a disposizione io, quando mi sono imbarcamenato in questa avventura.

Photo by Zhang Kaiyv

La prima domanda da porsi ogniqualvolta si decida di uscire dall’area Schengen è: “Come entro in questo paese?”. Spesso e volentieri la vita è resa più facile da un passaporto italiano e la risposta è: “Sì”. Alcuni casi però fanno eccezione, e la Repubblica Popolare Cinese è uno di questi.

Conviene allora domandarsi quanta burocrazia ci attende al varco?

La risposta breve, in questo caso, è non poca – ma non preoccupatevi, questa guida risponderà ogni quesito possiate avere.

Cosa è un visto e quanti tipi di visto esistono

Partiamo dalle basi: per accedere in Cina, ogni italiano, a prescindere dallo scopo del viaggio, dovrà procurarsi un visto.

Il visto di ingresso rappresenta l’autorizzazione dello stato sovrano concessa ai viaggiatori stranieri per poter entrare in un determinato Paese per turismo o altri motivi (come ad esempio lo studio o il lavoro).

Il visto cinese autorizza ad entrare legalmente in territorio cinese e viene generalmente rilasciato da ambasciate e consolati cinesi, una volta che tutta la documentazione necessaria è stata fornita: senza, non riuscirai nemmeno a salire sull’aereo.

Hong Kong, Macao e Taiwan non fanno parte del territorio cinese, ai fini del visto: per tutti e tre i territori è possibile richiedere un Visa on Arrival con un passaporto italiano.

Il rilascio dei visti turistici è ripartito dal 15 marzo 2023 con il rientro dell’emergenza Coronavirus, dopo un periodo di stop di quasi tre anni. Tuttavia, al 20 di agosto, l’unico visto turistico rilasciato è di durata 30 giorni e a singolo ingresso (leggi di più in merito sotto).

Foto di Lian Rodriguez

La varietà di visti offerti è veramente ampia, ed ogni tipologia garantisce diverse autorizzazioni di permanenza (periodo di validità, durata e numero di ingressi).

In questa guida ci concentreremo sul visto L, per turismo, ma esistono anche altre classi di visto:

  • F, scambi culturali, religiosi e accademici, studio, attività di NGO o volontariato;
  • M, per commercio;
  • Z, per lavoro;
  • X1 e X2, per studio a lungo o breve termine (superiore o inferiore i 180 giorni);
  • J1 e J2, per giornalismo di lungo o breve termine;
  • G, visto di transito;
  • D, visto per residenza permanente;
  • R, visto per gli specialisti e i lavoratori altamente qualificati richiesti dalla Repubblica Popolare
  • Q1 e Q2, per il ricongiungimento familiare di breve e lungo termine;
  • S1 e S2, per i parenti di cittadini cinesi o di stranieri con uno status di residenza permanente in Cina, di breve o lungo termine.

Qualsiasi visto, per essere rilasciato, prescinde dal possesso di un passaporto con validità residua di almeno 6 mesi OLTRE la permanenza in Cina e due pagine bianche adiacenti l’un l’altra.

Periodo di validità, durata e numero di ingressi

Un mock-up di un visto per la Cina

Il visto cinese, al pari di qualsiasi altro, è rilasciato specificando il periodo di validità, la durata ed il numero di ingressi consentiti.

La validità di un visto (enter before) definisce il periodo massimo entro il quale il visitatore potrà accedere in territorio cinese. La validità non incide sulla durata del visto.

La durata di un visto (duration of each stay) esprime i giorni che si possono trascorrere sul suolo straniero a partire dal giorno successivo all’immigrazione.

Ogni visto ha una durata diversa. Una volta arrivati in Cina sarà possibile fare richiesta per estendere la durata del visto presso gli uffici locali di pubblica sicurezza, ma non è garantito che la procedura vada a buon fine. Come buona norma, la cosa migliore da fare è prestabilire un itinerario che tenga conto della durata del visto emesso prima della partenza, senza fare affidamento su eventuali proroghe.

Una cosa che sicuramente non vorremo fare è rimanere in Cina oltre il termine massimo consentito: sono previste sanzioni pecuniare, fino alla detenzione amministrativa. Anche qui, buona norma: meno si ha a che fare con la polizia all’estero, meglio è.

Un esempio, per capire meglio:

Visto di 30 giorni erogato il 20 agosto 2023 con validità 90 giorni: potremo accedere in Cina fino al 20 novembre 2023. A partire dall’accesso (fosse anche il 19 novembre) avremo diritto a 30 giorni di permanenza su suolo cinese dal giorno immediatamente successivo al nostro ingresso (se entriamo l’1 ottobre, avremo la possibilità di sostare in Cina dal 2 ottobre al 1 novembre).

Il numero di ingressi (entries), infine, sancisce quante volte sarà possibile lasciare il territorio cinese per poi farvi ritorno. Generalmente si parla di visto a ingresso singolo o visto a ingressi multipli.

Con un visto a ingresso singolo, non potremo pensare di visitare Guangzhou, fare una capatina ad Hong Kong e poi rientrare, perché, come già detto, Hong Kong, Macao e Taiwan non fanno parte del territorio cinese ai fini del visto.

Con un visto ad ingressi multipli si potrà accedere infinite volte fino alla durata della validità del visto: una volta terminata quest’ultima, non si potrà più rientrare nel confine cinese.

Quali sono i documenti necessari per richiedere un visto

Come richiedere un visto turistico per andare a vedere la Grande Muraglia?

È fondamentale non richiedere il visto troppo presto. Per quanto il consiglio sia sempre quello di muoversi con largo anticipo per pianificare tappe o comprare biglietti aerei, il visto turistico NON deve essere richiesto con più di tre mesi di anticipo.

Il consiglio è quello di fare domanda uno o due mesi dalla partenza, così ci sarà tempo per porre rimedio a qualsiasi magagna burocratica possa sorgere.

Foto by Magda Ehlers

Perché questo? Perché l’emissione di un visto turistico ad ingresso singolo prevede sempre un periodo di validità di tre mesi. Quindi se il visto viene emesso il 15 agosto, si avrà fino al 15 novembre per mettere piede in Cina: se il nostro volo parte a fine dicembre, avremo perso tempo e soldi inutilmente.

L’ente che si occupa di emettere i visti è il Centro Visti (CVASC). In Italia ci sono tre sedi: a Roma, Firenze e Milano.

Per richiedere il visto, questi sono gli step necessari da rispettare, in breve:

  1. Raccogliere la documentazione;
  2. Prenotare una visita al CVASC della città di preferenza;
  3. Il giorno dell’incontro, consegnare i documenti e registrare le proprie impronte digitali;
  4. Lasciare il passaporto al CVASC e pagare il costo del Visto;
  5. Ritornare dopo 4 giorni lavorativi (per il visto standard) e ritirare il passaporto, oppure farselo comodamente spedire a casa a mezzo posta.

Per reperire la documentazione necessaria e prenotare la visita si deve visitare il seguente sito, selezionando il CVASC più comodo da visitare.

Attenzione però: cercando “visto Cina” online potrete trovare indicizzate per primi una serie di siti di società di intermediazione che offrono servizi di consulenza o di assistenza per la richiesta del Visto. Non fatevi abbindolare: la pratica è di certo macchinosa, ma è anche molto trasparente e facilmente gestibile in autonomia, non avete bisogno di pagare 150 euro una persona affinché vi stampi due fogli e vi prenoti un incontro su un sito. E poi, c’è questo bell’articolo che vi spiega tutto quello che vi serve sapere!

Visitando il sito e selezionando la voce Accesso Rapido – VISA, si aprirà una nuova schermata dove avviare la richiesta o trovare risposta a qualsiasi dubbio questa guida non sia riuscita a soddisfare (Guida Passo Passo).

Una volta pronti a procedere, selezioniamo Compila il modulo di richiesta, sotto Compilazione del modulo online. In questo modo andremo a compilare un modulo precompilato che sarà il cuore della nostra richiesta. La compilazione richiede tra i 15 e i 20 minuti.

Qualche nota a margine di questo modulo:

  • Nella Sezione 1 i requisiti per la fotografia sono abbastanza stringenti. Potete farvene una con alle spalle un muro bianco, ma con ogni probabilità farete prima ad utilizzare una fototessera;
  • Nella Sezione 2 verranno richieste la validità, la durata e il numero di ingressi desiderati. Io ho provato a richiedere un visto multiplo con validità 90 giorni e durata di 60 giorni. Ma come ho detto in principio, in questo momento rilasciano solo Visti Turistici con 30 giorni di durata, 90 di validità e ad ingresso singolo – provare non costa nulla, però:
  • Sempre nella Sezione 2 verrà richiesto il Tipo di procedura desiderata. La Normal (o Regular) prevede 4 giorni lavorativi (8 a Firenze) per l’emissione del visto, la Express dai 2 ai 3 giorni lavorativi, per un prezzo maggiorato (dai €172.50 ai €184.50, rispetto i €127.10 del Regular) – maggiori informazioni qui;
  • Nella Sezione 9 saranno richieste informazioni sulla spedizione: se tornando fisicamente al CVASC per ritirare il passaporto o farselo spedire a casa per posta.

Io personalmente sono molto paranoico quando si parla di passaporti ed ho preferito andare di persona a ritirare – tuttavia ho sentito buoni feedback anche sul secondo metodo di consegna.

Foto di Edward Eyer

Una volta compilato, il modulo di richiesta dovrà essere stampato e firmato.

Attenzione: una volta compilato il modulo di richiesta, verrà fornito un Numero di richiesta. Conserviamo gelosamente questa informazione, perché sarà necessaria poco più avanti.

Il documento appena generato è parte del corredo di documenti che dovremo portare il giorno dell’appuntamento al CVASC. Il totale dei documenti segue:  

  • Passaporto originale con validità di almeno 6 mesi successivi alla durata della permanenza in Cina e con due pagine attigue vuote;
  • Fotocopia delle prime due pagine del passaporto (per intenderci, quelle con la foto e i dati anagrafici);
  • Modulo di richiesta del visto, stampato e firmato;
  • L’informativa sulla privacy, stampata e firmata;
  • La dichiarazione dei paesi visitati a partire dal 2016, compilata, stampata e firmata;
  • Ricevuta dell’appuntamento online;
  • 1 fototessera con taglio da passaporto o documento ufficiale;
  • Certificato di residenza / Permesso di soggiorno, nel caso facciate richiesta da un Paese diverso da quello dove si ha la cittadinanza;
  • Fotocopia del precedente passaporto cinese, nel caso in passato abbiate avuto la cittadinanza cinese;
  • Prenotazione dei voli A/R;
  • Se si soggiornerà a casa di parenti o amici, una lettera di invito che contenga informazioni quali: nome, sesso, data di nascita del richiedente e dell’ospitante, giorni di permanenza, motivo della visita, luoghi da visitare e indirizzo del pernottamento;
  • Se non si ha un invito, un programma di viaggio con le prenotazioni alberghiere associate. Non devono essere definitive: una volta ottenuto il visto si potrà anche cambiare completamente i piani (fintanto che rimanete nelle aree visitabili del paese), tuttavia dovremo fornire un itinerario di viaggio coerente col visto che richiedete e con le prenotazioni voli. Stampando le prenotazioni dei vari Booking, Agoda o Trip.com non avrete problemi, o portando il piano sviluppato in agenzia.
  • Se avete intenzione di viaggiare nella Regione Autonoma del Tibet, è necessario richiedere un permesso speciale, il Tibet Travel Permit, al Tourism Bureau of Tibet Autonomous Region – ottenibile solo se ci si unisce ad un tour organizzato da una agenzia di viaggio cinese (niente solo-travelling in Tibet, spiacente).

Documentazione aggiuntiva è richiesta se nella richiesta figura anche un minore.

Foto di Jiang Hua

A questo punto, non ci resta che completare la prenotazione al CVASC.

Dalla schermata Accesso Rapido – VISA, selezioniamo Appuntamento (Richiesta) sotto Prenotazione dell’appuntamento online.

La sede del CVASC sarà precompilata in base alla scelta fatta all’inizio della procedura, dopo di ché sarà sufficiente compilare i campi e inserire il numero di richiesta che ci è stato fornito una volta completata la compilazione del modulo di richiesta. Una volta completato il tutto, le procedure preliminari sono completate.

Cosa fare al CVASC

Ci presenteremo al CVASC nel giorno pattuito con tutta la documentazione necessaria. Per ogni appuntamento potremo presentare fino a 10 passaporti.

Entrati nella sede si farà il check-in, consegnando il passaporto per verificare i dati. Al termine verrà rilasciato un numero d’accettazione.

Una volta che sarà arrivato il numero, tutto si risolverà molto agevolmente: consegneremo la richiesta di visto allo sportello d’accettazione, registreremo le impronte digitali e la pratica verrà accettata. Lo staff fornirà una ricevuta con la quale dovremo presentarci ad un altro sportello per pagare.

Una volta in cassa, si pagherà il costo del servizio (€ 127.10 per la procedura Regular) e rilascerà la ricevuta per il ritiro del passaporto, se avrete selezionato il ritiro a mano, con la data di prima disponibilità di ritiro. È fondamentale non perdere la copia originale del pick up form, visto che non accettano fotocopie.

È anche importante ricordare che non si può interrompere la richiesta di visto: una volta lasciato il passaporto, non sarà possibile riaverlo fintanto che non avranno completato le attività di rilascio del visto.

Nel caso in cui dovessero esserci dei ritardi nella consegna del passaporto, il CVASC contatterà prontamente gli interessati. Diversamente, per il ritiro del passaporto sarà sufficiente ritornare allo stesso CVASC dove è stata eseguita la procedura con il pick-up form originale a partire dalla data fornita.

Se si è invece scelto di farvi inviare il passaporto a casa, una volta effettuata la spedizione, il Centro Visti informerà il richiedente dell’avvenuta spedizione, fornendo un tracking number per poter rintracciare il pacco.

In caso di ritardo o smarrimento, il CVASC contatterà il corriere per accertarsi dello stato di spedizione – tuttavia il Centro Visti non si prenderà responsabilità in caso di ritardo, smarrimento o danneggiamento del passaporto.

Una volta ricongiunti con il più importante dei documenti, dovrete solamente assicurarvi che le informazioni poste sul visto siano corrette, et voilà, missione compiuta.

Una importante nota a margine: A partire dal 30 agosto 2023 non è più richiesto ai passeggeri in arrivo in Cina di effettuare un tampone molecolare o un test antigenico nelle 48 ore precedenti.

Il Visto di Transito (G), ovvero: l’arte dello schivare la burocrazia

E se vi dicessi che c’è un’altra maniera di visitare la Cina, senza dover farsi carico di tutta la burocrazia (e i costi) descritti finora?

Il visto di transito (G) viene fornito all’arrivo e ci permette di accedere per un periodo limitato ad alcune città o province cinesi.

Come si può facilmente presagire, quello che andiamo a descrivere di seguito è un caso limite, sfruttabile solo nelle seguenti determinate circostanze:

  1. Sfruttando la Cina come tappa durante il viaggio verso una terza destinazione, si potrà ottenere un transito senza visto, che permette la permanenza su suolo cinese per 24/72/144 ore. Di più di seguito;
  2. Da Hong Kong o Macao è possibile accedere alla provincia del Guangdong per 144 ore (6 giorni) senza visto, accedendo da Guangzhou, Shenzhen, Foshan, Zhuhai, Dongguan, Zhongshan, Jiangmen, Zhaoqing, Huizhou e Shantou;
  3. È possibile visitare la provincia dell’Hainan senza visto per un massimo di 15 giorni, a patto che si prenda parte a un tour organizzato di almeno 5 partecipanti.
  4. Avere un passaporto diplomatico, di servizio o da ufficiale (fino a 30 giorni);
  5. Essere cittadini di Singapore, Brunei o Giappone (fino a 15 giorni e solo per motivi di turismo, visita a familiari e amici o, con determinati limiti, business);
  6. Avere un permesso di residenza per stranieri (visto di tipo Z, J1, X1, D);
  7. Avere una APEC Business Travel Card, che opera come un visto ad ingressi multipli di 3 anni con durata di ogni soggiorno di massimo 60 giorni;

Diciamo che i primi tre punti sono i più viabili per tutti.

Per quanto il secondo e il terzo punto siano abbastanza chiari nel loro essere, il primo va approfondito. La casistica specifica è quella per cui volo da ovunque, atterro in Cina e poi riparto dallo stesso aeroporto per andare in un’altra nazione (contano come “altre nazioni” anche Hong Kong, Macao e Taiwan) – per cui:

  • Milano – Shanghai – Bangkok è una soluzione valida;
  • Milano – Shanghai – Milano non lo è, perché il porto di uscita e di ingresso sono uguali;
  • Milano – Shanghai – Berlino nemmeno va bene, perché la zona Schengen vale come una nazione unica ai fini del discorso;
  • Milano – Shanghai – Beijing – Bangkok non è una soluzione valida perché, sebbene Beijing e Shanghai siano soluzioni valide, non sono cumulabili tra loro.

È fondamentale avere il biglietto confermato per l’arrivo in Cina e la successiva partenza dalla Cina.

Ci sono tre classi di Transito Diretto in questo caso:

  • 24 ore: in questo caso è consentito il transito ma non è consentito lasciare il porto d’ingresso. Se si viaggia in aereo è consentito muoversi tra più porti cinesi, purché la permanenza su suolo cinese non sia superiore alle 24 ore (i.e. Milano > Pechino > Chengdu > Kuala Lumpur):
  • 72 ore: l’Italia è tra i 53 paesi che hanno accordi diplomatici con la Cina per sostare fino a 72 ore se si arriva per via aerea nel porto di una di queste città: Harbin, Guilin e la provincia dell’Hunan (accedendo da Changsha);
  • 144 ore: per queste città, province o municipalità:
    • Shanghai, per via aerea, terrestre o marittima – in questo caso c’è libero accesso alle province del Zhejiang e del Jiangsu;
    • La provincia del Zhejiang, accedendo per via aerea da Hangzhou o Ningbo – in questo caso c’è libero accesso a Shanghai e alla provincia del Jiangsu;
    • La provincia del Jiangsu, accedendo per via aerea da Nanjing– in questo caso c’è libero accesso a Shanghai e alla provincia del Jiangsu;
    • Beijing, per via aerea – in questo caso c’è libero accesso a Tianjin e alla provincia dell’Hebei;
    • Tianjin, per via aerea o marittima – in questo caso c’è libero accesso a Beijing e alla provincia dell’Hebei;
    • La provincia dell’Hebei, accedendo per via aerea a Shijiazhuang e Qinghuangdao – in questo caso c’è libero accesso a Beijing e Tianjin;
    • La provincia di Liaoning, accedendo per via aerea a Dalian e Shenyang;
    • La provincia di Guandong, accedendo per via aerea a Guangzhou, Shenzhen e Jieyang;
    • Chengdu, accedendo per via aerea;
    • Wuhan, accedendo per via aerea;
    • Kunming, accedendo per via aerea;
    • Chongqing, accedendo per via aerea;
    • Xi’An, accedendo per via aerea;
    • Xiamen, accedendo per via aerea e marittima;
    • Qingdao, accedendo per via aerea e marittima;

Unendo tutte le informazioni a disposizione, con un po’ di smanettamento e di pazienza e decidendo di passare molto tempo in movimento, è possibile fare un bel tour della Cina senza visto. È importante tenere a mente che è possibile combinare più di un transito durante il viaggio in Cina. Quindi nulla vieta di definire un itinerario del tipo:

Italia > Pechino (144 ore, con visita a Badaling) > Macao (2 notti) > Guangzhou (144 ore, con visita a Shenzhen e ai Kaiping Diaolou) > Hong Kong (3 notti) > Chengdu (144 ore) > Taiwan > Shanghai (144 ore, con visita a Hangzhou e Suzhou) > Italia.

Quella presentata è chiaramente una estremizzazione, però è realizzabile. All’interno di un tour in Asia, l’introduzione della Cina – che solitamente è considerata nazione off-limits proprio per le ragioni di visto – diventa cosa possibile da fare.

Per concludere lo spiegone, è fondamentale, per richiedere l’esenzione, rispettare questi quattro step:

  1. Comprare il biglietto per la destinazione terza prima dell’arrivo in Cina;
  2. Avvisare la compagnia aerea prima della partenza dall’Italia – di modo che comunichino l’intenzione all’ufficio ispezione immigrazione;
  3. Compilare la carta d’ingresso gialla, che verrà consegnata sull’aereo o che si troverà prima della coda per il controllo passaporti;
  4. Seguire le indicazioni nell’area doganale.

E’ con questo è tutto! Ora sapete tutto ciò che c’è da sapere sul visto cinese!

Avete comunque dubbi o osservazioni? Contattateci e fateci sapere!